(o
Pnompenh). Capitale (570.155 ab.) della Cambogia, porto alla
confluenza dei fiumi Tonle Sap e Bassac con il Mekong. Centro commerciale (riso,
cotone) e industriale (alimentare, tessile, del legno, delle ceramiche). •
St. - Fondata all'inizio del XV sec. ai piedi di una collina (
phnom), ad
opera di una donna (
penh), nel 1434 divenne capitale del Regno khmer.
Dopo oltre due secoli di decadenza, tornò ad essere capitale del Regno di
Cambogia nel 1867, sotto re Norodom I. Nel 1883 giunsero i Francesi, che ne
favorirono lo sviluppo. Distrutta durante la guerra civile (1973-75), dopo un
lungo assedio fu conquistata dalle truppe dei khmer rossi il 17 aprile 1975, che
la evacuarono quasi completamente. Rimase pressoché disabitata fino al
gennaio del 1979, quando, occupata dalle truppe vietnamite e da profughi
cambogiani, divenne sede e capitale del regime di Heng Samrin e Pen Sovann. La
città ha subito solo in parte le conseguenze del conflitto, proseguito
tra guerriglieri antivietnamiti e forze di Hanoi appoggiate dall'esercito
regolare di Heng Samarin. • Arte - Possiede notevoli edifici civili e
religiosi, come il palazzo reale (1813) e la pagoda d'argento.